Allarme brucellosi

La protesta degli allevatori: "Fermate l'abbattimento delle bufale sane"

Migliaia di capi abbattuti soprattutto in provincia di Casera nel piano anti-brucellosi. Misure che gli allevatori considerano spropositate, poiché la malattia sta riguardando l’abbattimento di bufale perfettamente sane.

Premesso che mangiare la mozzarella di Bufala D.O.P. non comporta il minimo rischio per i consumatori, poiché il latte nel corso della lavorazione viene portato ad una temperatura tale da abbattere la sopravvivenza del batterio, quello che si rischia è la perdita della nostra eccellenza, basti pensare che la mozzarella di bufala D.O.P. è il 3° prodotto più apprezzato all’estero ed il primo più venduto in Campania.

Nella provincia di Caserta dal 2009 sono stati abbattuti 140.000 capi di bestiame.
La cosa che rammarica è che le analisi post mortem non sempre trovano conferma all’esame autoptico effettuato sui capi “infetti” e dalle indagini l’efficacia dei test utilizzati per rintracciare la brucella, non è assolutamente garantita.
Nella nostra provincia sta accadendo questo:
Si effettuano test utilizzando KIT BOVIGAM, efficaci sulla bufala africana ma sperimentali per la bufala mediterranea (si legge dalla Relazione dell’OIE). Questi test rilevano la positività del capo che come da piano deve essere abbattuto e trasportato al macello più vicino all’azienda.
Dalle analisi post mortem però queste bufale abbattute risultano sane.
La procura di Santa Marta Capua Vetere ha dichiarato che (dalle verifiche post mortem) su 1481 bufale solo 16 sono risultate positive alla brucellosi (1,4%) e su 8187 bufale solo 30 positive alla tubercolosi (1,6%) .
Nel 2000 sono stati abbattuti 40 000 capi.
Dal 2014 sono scomparse circa 140 aziende zootecniche.

Adriano Noviello e Peppe Pagano, due allevatori del Coordinamento, sono in sciopero della fame dall’11 gennaio. Noviello è presidente dell’Associazione Tutela Allevamento Bufala Mediterranea, che associa oltre 300 aziende. Pagano è uno dei più conosciuti attivisti dell’impegno anticamorra nel territorio, vive a Casal di Principe, è insegnate di sostegno ed è tra i fondatori di NCO Nuova Cucina Organizzata (ristorante e pizzeria sociale in un bene confiscato alla Camorra). «L’obiettivo dello sciopero della fame – hanno dichiarato nel corso di una conferenza stampa – mira a chiamare direttamente in causa tutti i cittadini del territorio a partecipare ed a difendere la comunità».

vaccinate gli animali, non uccideteli

Quello che si chiede è di modificare il piano di eradicazione della brucellosi e rintracciare gli strumenti per applicare un piano di prevenzione, considerando una vaccinazione per tutti i capi sani tra i 6 e i 9 mesi. Passare dunque dagli abbattimenti ad una strategia di prevenzione con un coinvolgimento attivo degli allevatori e un controllo certosino sulla tracciabilità della filiera.

L’amministrazione comunale con il sindaco Anacleto Colombiano seguono la vicenda e supportano gli allevatori, con tutti i sindaci e le associazioni della provincia di Caserta, credendo che la chiusura delle aziende comporti non solo una perdita dell’eccellenza del nostro prodotto D.o.P., ma anche una significativa diminuzione dei posti di lavoro.

Per approfondire guarda il report di Rai 3 "Attenti alla Bufala"

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